Paolo Conte, 50 anni di azzurro per un alieno fuori dal tempo

Una voce immortale per un concerto che diventa un viaggio sonoro tra mondi lontani

Sono trascorsi 50 anni da quel giorno in cui Paolo Conte tornò a casa una sera con l’incisione di Azzurro cantata da Adriano Celentano, prese sua madre e il magnetofono, li condusse entrambi in cucina e fece partire il brano, facendo infine piangere sua madre: «Non so ancora quanto ci fosse in quelle lacrime, di passato o di futuro», avrebbe dichiarato poi raccontando questa storia. Quella di Azzurro, scritta con il paroliere Vito Pallavicini, fu la svolta della sua carriera come autore, il primo passo, in termini di popolarità, verso un lavoro completo che porta all’artista che ascoltiamo e vediamo oggi e che, solo nel 1974, incalzato dal George Martin del cantautorato italiano, Italo “Lilli” Greco, si decise a interpretare i propri e brani prestandogli voce, guizzi e slancio.